Lo Stalking è un termine inglese utilizzato per indicare una forma di violenza fisica o psicologica e di una serie di atti persecutori e reiterati tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e generandole stati di ansia e paura, sino a costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita e a causarne uno stravolgimento psichico o un fondato timore per la propria vita o per quella dei propri familiari.
Gli atti persecutori possono consistere in appostamenti nei luoghi di abituale frequentazione della persona offesa (casa, lavoro, etc.), pedinamenti ossessivi, il continuo invio di telefonate o messaggi, il continuo invio di messaggi di posta elettronica o social network, le minacce. A configurare i reati di atti persecutori, inoltre, vi sono anche quei comportamenti indesiderati come l’invio di regali, l’invio di fiori, farsi notare nei luoghi frequentati dalla donna; atteggiamenti che divenendo molto frequenti comportano una costante intrusione nella sfera privata della persona che li subisce. Il reato di atti persecutori ha trovato applicazione anche nei confronti di chi pubblica messaggi o filmati aventi contenuto denigratorio sui social network qualora i dati diffusi in rete siano fortemente dannosi e fonte di inquietudine per la parte offesa.
Nell’esperienza delle donne che si rivolgono ai centri antiviolenza, tali condotte vengono agite soprattutto dagli ex partner nei loro confronti quando decidono di interrompere una relazione sentimentale. Spesso, inoltre, in presenza di figli/e minorenni, con il pretesto di continuare a frequentarli, gli ex partner continuano ad esercitare un potere attraverso un’azione di controllo sulla vita delle donne, rifiutando la loro volontà di interrompere la relazione.
In Italia il reato di stalking è stato introdotto con il D.L. n. 11 del 23 febbraio 2009, dedicato alle misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori. Il 23 aprile 2009 il decreto legge è stato poi convertito nella legge n° 38, prevedendo l’art. 612-bis del codice penale. Denunciare di essere vittime di stalking permette di tutelare la propria incolumità e quella dei propri cari fin da subito, attraverso l’ammonimento, che ha l’obiettivo di dissuaderlo dal continuare nei suoi atteggiamenti; se questo non dovesse risultare sufficiente la vittima può procedere con l’effettiva querela e procedimento penale nei suoi confronti. Presentando querela, la vittima di stalking esprime apertamente la volontà di voler perseguire il suo stalker. La querela ha effetti penali che dipenderanno dal tipo di comportamenti messi in atto dallo stalker e dalle caratteristiche della vittima. Il reato è procedibile a querela entro 6 mesi dall’ultimo episodio. Con la querela si può richiedere una misura cautelare (ad es. divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla vittima, a tutela della propria incolumità psicofisica). La remissione (cioè il ritiro della querela) deve essere autorizzata da un giudice. È irrevocabile (non può essere ritirata) se la condotta illecita subita riguardi reiterate e gravi minacce (es. minacce di morte). Il reato se è commesso ai danni di un minore o di una persona disabile, o connesso ad altro reato procedibile d’ufficio (es. i maltrattamenti), è procedibile d’ufficio.
Cosa fare se si pensa di essere vittime di Stalking
Quando si teme di essere vittima di stalking come per qualsiasi altro tipo di violenza è fondamentale non sottovalutare la situazione ed agire tempestivamente contattando il numero di pubblica utilità nazionale 1522 Antiviolenza e Stalking e/o segnalando la situazione alle forze dell’ordine.
Il Servizio accoglie telefonicamente e orienta ai Centri Antiviolenza e ai servizi territoriali più vicini ai quali rivolgersi per ricevere aiuto.
Stalking e violenza di genere, il progetto Differenza Donna
Lo stalking purtroppo è una forma di violenza esercitata prevalentemente sulle donne e per tale ragione sentiamo la necessità di schierarci in prima linea affinché venga diffusa sempre maggiore consapevolezza sul tema; nella speranza che chi ne vittima non si senta sola e trovi il coraggio di denunciare e chiedere aiuto, sentendosi supportata e protetta.
Noi di Rocchetta, insieme a Differenza Donna, ci impegniamo quotidianamente ed attivamente, per combattere qualsiasi forma di violenza di genere, agendo attraverso una comunicazione corretta, volta a sensibilizzare ed a mantenere alta l’attenzione ed attraverso il supporto concreto, con progetti di aiuto e reinserimento sociale.
Scopri di più su Progetto Donna e di come Rocchetta è al fianco delle donne, per davvero.