Per eliminare i calcoli non basta bere acqua minerale, occorre berla “nel modo giusto”.
È risaputo che bere acqua minerale rappresenta una terapia fondamentale per chi soffre di calcoli e infezioni nelle vie urinarie; ma il modo di assumere l’acqua ha conseguenze sui suoi effetti?
Facendo riferimento alla fisica dei fiumi e delle condutture, si può meglio comprendere la fisiologia delle vie urinarie e dunque rispondere che sì, il modo di assumere l’acqua ha conseguenze sui suoi effetti benefici. D’altronde già gli antichi romani lo sapevano bene ed è per questo che ricorrevano alle terapie termali.
Partiamo da una premessa: il volume urinario normale è di circa 1000 ml/giorno (0,27 – 0,34 ml/minuto per ciascun uretere). Questo flusso purtroppo non permette di ripulire le vie urinarie dai soluti e dai detriti che possono favorire la formazione di calcoli. Tuttavia, anche aumentare il flusso di 2-3- volte, non è ancora sufficiente a detergere le vie urinarie!
È interessante notare però che, somministrando la stessa quantità di acqua in circa 60-90 minuti il flusso in ciascun uretere raggiunge i 10-12 ml/minuto, tempo sufficiente per una buona depurazione renale.
Ciò significa che il carico di acqua ha un peso importante nel processo di purificazione delle vie urinarie, ma questa non è una scoperta recente, risale infatti al 1842 quando Hopkins postulò la “legge della sesta potenza”. Secondo questa legge, se la portata liquida raddoppia, la capacità di carico (ovvero la capacità di trasportare solidi) aumenta di 64 volte.
Al momento sappiamo dunque che la diuresi forzata riduce il rischio di formazione di calcoli, soprattutto se l’acqua viene somministrata in un breve periodo, e che l’uso di un’acqua a basso contenuto di soluti favorisce la stimolazione della minzione, lavando le vie urinarie.
Lo studio “ALTE DOSI DI ACQUA MINERALE ROCCHETTA INCREMENTANO IL POTERE DEPURATIVO RENALE” (N. Di Paolo et all.) è stato predisposto per studiare gli effetti dell’acqua minerale Rocchetta su vari parametri escretori renali di soggetti sani e verificare se l’ingestione di una dose elevata di questa acqua fornisca dati differenti a seconda della modalità di assunzione.
Per lo studio sono stati arruolati 20 soggetti volontari sani di età compresa fra i 18 ed i 60 anni, divisi in due gruppi da 10 soggetti scelti a caso.
I pazienti del primo gruppo hanno assunto un dato quantitativo di acqua in 24 ore e, dopo circa una settimana, hanno assunto lo stesso quantitativo in 30 minuti. Il secondo gruppo ha invece invertito le fasi dell’esperimento, assumendo prima il quantitativo di acqua stabilito nell’arco di 30 minuti e la settimana successiva nel corso di 24 ore.
L’acqua utilizzata per il test è stata un’acqua a basso contenuto minerale, che in precedenti sperimentazioni si è dimostrata sempre di ottima palatabilità e quindi ben accettata dai soggetti in studio, condizione questa indispensabile per attuare un carico idrico elevato in tempi brevi.
È emerso che chi assume acqua in 30 minuti tende ad avere una diuresi più elevata rispetto a chi assume lo stesso quantitativo in 24 ore.
Rimandando alla lettura completa dello studio i risultati delle analisi effettuate sui soggetti in esame (PER LEGGERE LO STUDIO CLICCA QUI), ci soffermeremo in questa sede a valutarne le conclusioni.
La medicina ha visto da sempre nella diuresi forzata la miglior profilassi (prevenzione) e spesso la miglior terapia della calcolosi renale e ne è testimonianza il successo millenario della terapia termale.
Solitamente alle terme vengono introdotti 1.5/2 lt di acqua in soli 90’- 120’, il che permette di ottenere una diuresi, a rene funzionante, che arriva a valori di 15-20 ml/min, quantità circa 30- 40 volte maggiore dell’uomo in diuresi normale.
Per comprendere meglio questo fenomeno e la fisiologia delle vie urinarie è necessario riferirsi alla fisica dei fiumi e delle condutture.
Nei fiumi e nelle condutture la portata liquida è la quantità di acqua che defluisce in un minuto, e la portata solida è la quantità di sedimenti trasportati, che possono essere fini o grossolani.
Più le portate liquide e solide sono elevate, maggiore è la forza di trasporto e di corrosione.
Stando ad una formula fisica, ciò significa che se si raddoppia il valore della portata liquida, la quantità dei materiali solidi trasportati da quello stesso corso di acqua sarà di ben 64 volte maggiore.
L’aumento di tre volte della portata liquida crea un benefico “effetto tsunami”, che aumenta spaventosamente la forza di trasporto e di erosione dei solidi.
Della capacità di trasporto se n’è occupato anche Einstein nel 1964, impressionato dalla forza di trasporto di un fiume in piena, dimostrando che il potere erosivo delle acque è direttamente proporzionale al materiale stesso che lo scorrimento dell’acqua è capace di rimuovere.
In altre parole, più l’acqua è carica di detriti, più ha capacità di staccare e trasportare a valle massi di notevoli dimensioni.
Non a caso molti disastri ambientali ci hanno mostrato come i fiumi melmosi in piena abbiano una forza di trasporto eccezionale.
Se le leggi naturali valgono anche per gli ureteri (ipotesi probabile in quanto tali leggi valgono sia per i fiumi sotterranei che per le condutture), non resta che osservare il fattore di moltiplicazione nel momento in cui un soggetto calcolotico beve in poco tempo 1-2 litri di acqua aumentando così la sua diuresi minuto fino a 40 volte, provocando una enorme forza di trasporto.
In base a questa teoria più le vie escretrici sono “sporche” di fini detriti calcarei o organici, più efficace dovrebbe essere il trattamento idroterapico.
Questo studio, come altri precedenti, ha permesso di dimostrare che l’acqua Rocchetta è in grado di produrre significativi effetti benefici: tali effetti sono talmente evidenti che se questa acqua è bevuta la mattina a digiuno produce i medesimi effetti di una terapia termale.
Riteniamo fondamentale evidenziare che nei soggetti nei quali si voglia incrementare la escrezione renale di cataboliti o di sostanze esogene (prodotti di scarico di farmaci), è fondamentale attuare una idropinoterapia (bere!) in tempi molti ristretti e che l’acqua minerale Rocchetta ha tutti i presupposti per agire come agente depurativo.