Residuo fisso: davvero molto basso è meglio?

Quando si parla di acque si fa spesso riferimento al residuo fisso. Il dibattito su questo argomento è talmente acceso che si rischia di fare confusione inducendo nelle persone la falsa idea che un residuo fisso molto basso comporti automaticamente vantaggi nella digeribilità e nel benessere. Allo stesso modo si incorre nell’erronea impressione che l’assunzione dei minerali presenti nelle acque oligominerali possa rivelarsi dannosa.

È bene dunque fare chiarezza per comprendere meglio il significato di residuo fisso e i benefici di un’acqua oligominerale.

Cos’è il RESIDUO FISSO?

Il residuo fisso è il parametro che indica quanti soluti (sali minerali solubilizzati) restano dopo che un litro di acqua minerale viene fatto evaporare ad una temperatura di 180°.

Un buon residuo fisso (non inferiore a 100 mg/l) è sempre testimonianza di un vantaggioso contenuto di minerali attivi.

Perché le acque contengono sali minerali?

Quando le acque piovane vengono assorbite dal terreno attraversano diversi strati geologici, in questo percorso si arricchiscono dei minerali in essi presenti. Per questo a seconda del territorio e della fonte di provenienza, le acque hanno contenuti differenti di minerali, che gli conferiscono caratteristiche e proprietà diverse.

Ogni acqua imbottigliata riporta in etichetta la sua composizione, questo ci aiuta a comprendere quale tipo di acqua scegliere in base alle nostre esigenze.

Che differenza c’è fra acque minimamente mineralizzate e acque oligominerali?

Le acque minimamente mineralizzate vengono raccolte per lo più ad un’altezza superiore ai 1000 metri sul livello del mare, il che condiziona la scarsissima presenza di soluti.
A detta degli specialisti, causa di questa particolarità è data, da un lato, dalla natura geologica dei serbatoi acquiferi di accumulo, verosimilmente poveri di minerali carbonatici quali quelli alpini; dall’altro lato sembra che le basse temperature delle alte quote siano un ostacolo alla solubilizzazione dei minerali.

Inoltre è utile ricordare che il percorso delle acque piovane nel sottosuolo, fino al loro serbatoio, è relativamente breve, il che implica una drastica riduzione della mineralizzazione che si ricava dall’infiltrazione e dal cosiddetto “drenaggio nutrizionale”. La maggior parte di queste acque minimamente mineralizzate, infatti, ricava dal terreno una quota inattiva di sodio, calcio e magnesio minore di 10 mg/l.

Per avere una buona solubilizzazione di minerali, l’acqua piovana deve attraversare di preferenza terreni calcarei e semi argillosi, che si incontrano nelle zone collinari; è questo il caso delle acque oligominerali e mediamente mineralizzate.

Laddove dunque viene promossa la carenza di soluti come prerogativa positiva di un’acqua, è bene ricordare che si sta parlando della sua scarsa efficacia in termini di funzioni biologiche.

Le acque minerali, per essere ritenute tali, devono possedere 3 caratteristiche:

  • contenere quantità utili di minerali
  • essere alcaline
  • offrire carbonazione

Le società mediche hanno più volte ribadito che il consumo di acqua ha valore biologico solo nel momento in cui fornisce una certa quota di soluti disciolti.

Come vengono classificate le acque minerali?

La classificazione delle acque viene dunque fatta in base al loro residuo fisso. Le acque minerali si suddividono in:

  • Minimamente mineralizzate: residuo fisso ≤50 mg/L
  • Oligominerali: residuo fisso 50-500 mg/L
  • Mediominerali: residuo fisso 500-1500 mg/L
  • Riccamente mineralizzate: residuo fisso >1500 mg/L
Classificazione acque minerali
Classificazione acque minerali

I sali minerali non sono “i cattivi da eliminare”, perché sono nutrienti essenziali per l’organismo, per questo è utile beneficiarne anche attraverso l’assunzione di un’acqua oligominerale o mediamente mineralizzata.

Quali sono i minerali “buoni” per il nostro corpo?

Molti dei minerali presenti nelle acque sono elementi già normalmente presenti nel nostro organismo, ad es. il manganese è coinvolto in attività enzimatiche e lo stronzio è un componente dell’osso. Sodio, potassio, magnesio e calcio sono i principali minerali presenti nel nostro corpo e possono essere naturalmente integrati anche attraverso l’assunzione di quelle acque che li contengono, in modo da favorire le loro funzioni biologiche.

Il magnesio ed il bicarbonato migliorano i processi digestivi e la motilità gastrica, contrastando stitichezza, colon irritabile e coliti.
• Il sodio aiuta a ripristinare l’equilibrio idrico salino, in particolar modo dopo l’attività fisica o in periodi di grande caldo.
• Il calcio è indispensabile per la regolazione della contrazione muscolare (compreso il muscolo cardiaco), la coagulazione sanguigna, la trasmissione degli impulsi nervosi e l’attività di numerosi enzimi. Nonché per il benessere delle ossa e nel trattamento dell’osteoporosi.

Rocchetta è un’acqua oligominerale che, con il suo residuo fisso di 178 mg/l, contiene un buon contenuto di bicarbonati, non è eccessivamente povera di calcio ed è normo sodica. Grazie alla sua particolare composizione attiva la funzione depurativa renale ed il ricambio intra ed extra cellulare, fornendo benefici alla salute del nostro organismo.