Ebbene sì: una donna su due manifesta la cistite almeno una volta nella vita e questo dato aumenta con l’aumentare dell’età. Parliamo dunque di un disturbo molto frequente.
La cistite è una fastidiosa infezione della vescica che colpisce prevalentemente le donne e numerose possono essere le cause che la provocano.
Generalmente, le infezioni delle basse vie urinarie vengono denominate complicate, nel caso in cui siano presenti fattori di rischio che aumentano la suscettibilità all’infezione e/o diminuiscono l’efficacia della terapia antibiotica, oppure non complicate.
L’infezione può risolversi anche solo dopo un episodio, oppure, soprattutto se trascurata, ripresentarsi e diventare cronica. Per questo è importante curarla bene!
La cistite può essere causata da fattori anatomici e ormonali predisponenti, ma anche determinati comportamenti o condizioni di salute possono scatenarla. Quali? Vediamoli insieme!
- terapia antibiotica
- scarsa o eccessiva igiene intima
- stress e cattiva alimentazione
- attività sessuale
- uso di spermicidi
- assorbenti interni
- menopausa
- diabete
- precedenti infezioni delle vie urinarie
I germi che producono l’infiammazione possono raggiungere la vescica dall’esterno, passando attraverso l’uretra, oppure dall’interno, per propagazione da organi vicini, o ancora attraverso il sangue.
Ci sono alcuni sintomi che parlano chiaro e segnalano la presenza di questa infezione, come il bisogno continuo e doloroso di urinare. Con lo stimolo aumenta il numero di minzioni nell’arco delle 24h, ma è basso il volume di urina prodotta ogni volta.
Nella terapia e nella profilassi delle infezioni urinarie è caldamente consigliato bere molta acqua.
Un’aumentata diuresi permette, infatti, da un lato il “lavaggio” delle vie urinarie, con l’eliminazione di eventuali batteri presenti; dall’altro impedisce, nel caso di presenza di infezione, il moltiplicarsi dei batteri stessi. L’idratazione riduce e diluisce eventuali sostanze che favoriscono la proliferazione batterica.
Uno studio recente, pubblicato nel 2018, ha dimostrato che un’adeguata idratazione (1.5-2l/die) in un periodo di 12 mesi riduce del 50% l’incidenza e la ricorrenza di cistiti, con conseguenti effetti benefici sull’utilizzo e sulle resistenze agli antibiotici.
In aggiunta, il periodo libero da recidiva è risultato significativamente aumentato nei pazienti che hanno mantenuto un’idratazione giornaliera superiore a 1.6L di acqua.
Cosa vuol dire questo? Vuol dire che un’aumentata diuresi rimuove meccanicamente i batteri presenti, riduce il ristagno urinario, diluisce le urine e, con esse, eventuali nutrienti utilizzati dai batteri.
Acqua Rocchetta, grazie al suo basso contenuto in sali minerali, viene rapidamente convogliata nei reni dove favorisce la diuresi ed il lavaggio delle vie urinarie. Per questo è da considerarsi idonea per aiutare a prevenire e combattere questo tipo di alterazione urologica, che colpisce prevalentemente il mondo femminile.