In questo magazine abbiamo parlato spesso dell’importanza di idratare la pelle per favorirne la bellezza e la salute. Infatti uno dei parametri utilizzati per valutare la bellezza del viso è proprio lo stato di idratazione. La pelle ben idratata è elastica e ha una superficie liscia, non solcata da rughe.
L’acqua è essenziale per conferire alla pelle un aspetto sano, che riflette il normale funzionamento di tutti i suoi componenti e in particolare dello strato esterno della pelle, ossia lo strato corneo.
Una bassa quantità di acqua compromette le funzioni enzimatiche necessarie per la normale desquamazione con conseguente comparsa di pelle secca, opaca e screpolata.
Se il contenuto di acqua è scarso il tessuto connettivo del derma – cioè l’impalcatura della pelle – si assottiglia e perde volume ed elasticità, con comparsa di rughe e scarso turgore.
Eppure mantenere la pelle sana e idratata, oltre ad essere espressione di un buono stato di salute, aiuta a costruire quella corazza in grado di difenderci meglio dai traumi e dalle infezioni!
Ne consegue che una pelle poco idratata è più fragile e vulnerabile se sottoposta a traumi meccanici. La facilità di sviluppo di ferite è conseguente alla mancata integrità dello strato corneo e della scarsa elasticità del derma.
Anche la guarigione delle ferite è difficile se la pelle è disidratata. Un’adeguata idratazione tissutale è quindi un requisito fondamentale per i due processi sequenziali della guarigione delle ferite: granulazione e ri-epitelizzazione.
Quando la pelle è idratata la sua superficie è ricoperta da un film idrolipidico che funge da barriera contro l’invasione di microrganismi patogeni.
Il film idrolipidico è un’emulsione costituita dai lipidi prodotti dalle ghiandole sebacee e dall’acqua proveniente dal sudore e dall’acqua transepidermica che assicura il mantenimento di un pH leggermente acido.
Attenzione dunque, perché pelle poco idratata non ha un’adeguata funzione barriera ed è più soggetta alle infezioni!
Studi recenti hanno mostrato che la pelle tende ad essere disidratata già dopo l’età di 16 anni!!
Il che ci suggerisce che è importante raggiungere un’idratazione cutanea adeguata mediante applicazione locale di prodotti idratanti.
Con gli anni la pelle tende a diventare secca e ad assottigliarsi, la secchezza cutanea si osserva addirittura nella totalità dei pazienti sopra gli 80 anni.
La pelle e il corpo degli anziani hanno infatti un contenuto di acqua inferiore a quello che si misura nelle persone più giovani, sia perché nell’anziano sono ridotte le molecole che trattengono acqua nei tessuti, sia perché è ridotto l’approvvigionamento di acqua dall’esterno, poiché gli anziani generalmente bevono poca acqua.
I motivi dello scarso apporto idrico nell’anziano sono di fatto due:
- Ridotta sensazione di sete
- Scarsa percezione dei sintomi di disidratazione
Purtroppo l’anziano percepisce la sete quando il corpo è già molto disidratato. Inoltre, i segni cronici di disidratazione spesso sono interpretati dall’anziano come segni di vecchiaia o effetti dei farmaci assunti: stanchezza, secchezza della lingua, dolore muscolare e vertigini non vengono considerati segno di sete, ma più comunemente trascurati.
Tutto questo comporta che la “corazza” degli anziani è fragile ed esposta ad infortuni e ferite più di quanto lo sia quella dei giovani, un motivo in più per fare entrare i famosi “8 bicchieri” di acqua al giorno, nella routine degli anziani.
Per trasformare un gesto naturale (dissetarsi) in una buona abitudine per chi avverte meno la sete, basterebbe organizzarsi con metodo nell’arco della giornata, come si fa per l’assunzione dei farmaci!
Dare il giusto valore all’acqua fin da giovani è fondamentale per preservare la pelle sia da un punto di vista estetico, che per la salute. Questa sana abitudine diventerà sempre più preziosa con l’andare del tempo.
Acqua Rocchetta è la tua amica per la pelle, consigliata a tutte le età. È buona, leggera e stimola la diuresi!