Abbiamo già parlato in questo magazine di “Cosa mangiare e come contrastare la calcolosi ossalica”. Oggi affrontiamo il tema della calcolosi uratica e come contrastarla a tavola.
Cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Partiamo dalla considerazione del fatto che circa il 7-10% dei calcoli sono uratici; di questi alcuni sono composti unicamente da acido urico, mentre pochi altri calcoli misti di acido urico/sali di calcio.
L’incidenza di tale tipologia di calcolosi varia molto in base ad età, sesso, area geografica e fattori ambientali locali. Ad esempio i pazienti over 65 sono molto più soggetti a questo tipo di calcolosi e presentano un rischio doppio rispetto ai più giovani.
L’acido urico rappresenta un prodotto di scarico dei processi metabolici cellulari, i reni ne gestiscono il 70% dell’eliminazione giornaliera; la restante quota viene, invece, eliminata a livello intestinale e in minima parte tramite capelli, pelle e unghie.
Come si formano i calcoli uratici?
Il meccanismo di formazione dei calcoli uratici per la verità non è completamente compreso.
Alcuni fattori di rischio noti sono:
- Un pH urinario persistentemente basso. Infatti si è notato che quasi tutti i pazienti affetti da calcolosi uratica presentano un’urina estremamente acida;
- L’aumento della concentrazione di acido urico nelle urine. Solo una piccola percentuale presenta effettivamente iperuricosuria (= alta concentrazione di acido urico nelle urine), come ad esempio i pazienti affetti da leucemie in trattamento chemioterapico, i diabetici, i soggetti affetti da psoriasi e da alcuni disordini metabolici.
- Un basso volume urinario…o più semplicemente detto: fare poca pipì.
Anche la dieta gioca un ruolo fondamentale, perché un eccesivo introito di proteine animali produce un aumento di acido urico con conseguente riduzione del pH urinario.
Le proteine animali – ricche di purine, amminoacidi solforati e precursori dell’ossalato oltre che di fosforo – sono un fattore di rischio per tutti i tipi di calcoli (attraverso meccanismi di iperfiltrazione renale, riduzione del pH urinario e aumento dell’escrezione di citrato).
Che sintomi danno questi calcoli?
La sintomatologia riferita dai pazienti affetti è sostanzialmente la stessa di altre tipologie di calcolosi: dolore, nausea, sintomatologia delle basse vie urinarie ed ematuria (= presenza di sangue nelle urine)
Come si curano?
La caratteristica che rende i calcoli uratici unici è che si sciolgono con un aumento del pH urinario. Ciò è particolarmente utile ai fini terapeutici, poiché l’incremento del pH si può facilmente ottenere con una semplice terapia medica per via orale: bere soprattutto e mangiare correttamente.
Se prendiamo in esame la dieta come fattore di rischio, si può agire su diversi aspetti:
1) Riducendo l’assunzione di cibi ricchi di purine (sardine, frutti di mare, asparagi, salumi, spinaci) e di proteine animali.
2) Controllando l’assunzione di fruttosio (che promuove la sintesi di acido urico): ciò significa non esagerare con la frutta (massimo 2-3 porzioni al giorno) e prestare particolare attenzione a tutte le bevande che contengono fruttosio come dolcificante e/o additivo.
3) Moderando il consumo di alcolici, i quali producendo sostanze acide (corpi chetonici) acidificano l’urina e così favoriscono la calcolosi.
Ma insomma, cosa possiamo mangiare?!
Ebbene, il consumo di latticini e caffè sembra essere protettivo nei confronti della calcolosi uratica!
Inoltre, per prevenire la formazione di calcoli di acido urico, è importante ottenere un ambiente urinario alcalino (ovvero meno acido), che impedisca l’aggregazione in cristalli dell’acido urico eliminato con le urine. Ciò è possibile seguendo le raccomandazioni alimentari ed aumentando l’introito di vegetali e frutta (con moderazione), ma soprattutto di acqua.
Come per tutte le calcolosi, l’aumento dell’introito giornaliero di acqua si è dimostrato fondamentale nella prevenzione delle recidive e, specie in questi pazienti, l’acqua ideale è quella bicarbonato calcica a basso residuo fisso… proprio come Acqua Rocchetta che, come riconosciuto dal Ministero della Salute, ha effetto uricurico facilitando l’eliminazione di acido urico.