La violenza economica consiste in un insieme di atti di violenza e controllo finalizzati a mantenere una persona in una condizione di subordinazione e dipendenza, impedendole l’accesso alle risorse economiche, sfruttandone la capacità di guadagno, limitandone e negandone l’accesso ai mezzi necessari per l’indipendenza, compromettendone, direttamente e indirettamente, l’autonomia.
Violenza economica: come si manifesta
La violenza economica si manifesta principalmente nella sfera familiare, per lo più a danno delle donne, moglie e madri, con l’accettazione culturale che debba essere l’uomo a detenere il controllo economico. La violenza economica viene esercitata per mantenere una condizione di disparità, di assoggettamento e di dipendenza, per poter esercitare sulla stessa un controllo, diretto e indiretto. Sebbene la violenza economica rappresenti, come sancito dall’art.3 della Convenzione di Istanbul1, una grave compromissione dei diritti umani e della libertà individuale delle donne, non sempre è facilmente riconoscibile da parte di chi la subisce ed è, pertanto, molto più diffusa di quanto ufficialmente rilevato in quanto poco denunciata.
Come si manifesta la violenza economica
La violenza economica può manifestarsi attraverso una serie di comportamenti che segnalano azioni di violenza economica, come:
- limitando o negando l’accesso alle risorse economiche familiari;
- controllando l’utilizzo del denaro o pretendendo una rendicontazione dettagliata di tutte le spese sostenute;
- occultando la situazione reddituale e le disponibilità finanziarie della famiglia;
- non adempiendo ai doveri di mantenimento stabiliti dalla legge in fase di separazione;
- vietando, ostacolando o boicottando il lavoro della donna;
- chiedendo di lasciare il proprio lavoro per occuparsi dei figli e del lavoro domestico;
- appropriandosi dei risparmi e dei guadagni della donna, usandoli a proprio vantaggio;
- sfruttando e non riconoscendo il lavoro delle donne nell’attività familiare;
- minacciando di agire ritorsioni economiche a danno proprio o dei propri figli
Le conseguenze della violenza economica
Tali azioni innescano nella vittima un sentimento di profonda solitudine, frustrazione, paura e smarrimento, che può portare a sentirsi totalmente incapaci e dipendenti dal proprio partner, causa che molto spesso rappresenta il motivo per cui le donne non si separano, o non denunciano. La donna in una relazione di disparità perde la propria autostima e indipendenza, viene isolata, perde la sua libertà e il suo potere di scelta, diminuiscono le opportunità di interrompere la violenza e di avviare concreti progetti di fuoriuscita.
La rete di sostegno di Differenza Donna
I Centri Antiviolenza accolgono e sostengono donne che subiscono o hanno subito ogni forma di violenza, avviando percorsi di orientamento al lavoro e ai servizi territoriali di riferimento, incoraggiando le donne ad immaginarsi, progettarsi e realizzarsi libere dalla violenza, in un’autonomia economica e lavorativa e in percorsi di empowerment e recupero delle proprie risorse personali.
Rocchetta, da sempre al fianco delle donne, ha deciso di impegnarsi attraverso un ambizioso progetto insieme a Differenza Donna, per aiutare concretamente le donne vittime di violenza, sia in fase acuta che attraverso veri e propri progetti di reinserimento sociale e lavorativo.
L’indipendenza e la libertà come valori imprescindibili da cui Rocchetta vuole partire per costruire un futuro migliore al fianco delle donne, per davvero.