Uno studio ha approfondito questo aspetto in pazienti che soffrono di calcoli.
Si è stimato che negli Stati Uniti circa il 10% della popolazione soffra di calcoli renali e in Europa le cose non sono molto diverse.
I calcoli sono masse dure che si formano nelle vie urinarie provocando dolore, sanguinamento, infezione oppure ostruzione del flusso urinario.
Più comunemente soffrono di calcoli le persone affette da specifici tipi di disturbi e soggetti con un’alimentazione molto ricca di proteine di origine animale o vitamina C o che non consumano sufficiente acqua o calcio. Talvolta la loro formazione può essere prevenuta modificando l’alimentazione o aumentando l’apporto di liquidi.
Un’adeguata assunzione di liquidi è considerata uno dei pilastri del trattamento dei calcoli renali.
Uno studio controllato, randomizzato su pazienti al loro primo episodio di calcoli idiopatici, ha mostrato che l’aumento dell’assunzione di acqua, per ottenere 2 L di urina al giorno o più, riduceva il rischio di ricorrenza a 5 anni di circa 55%.
Precedenti studi hanno dimostrato che, rispetto ai soggetti sani, persone che soffrono di calcoli presentano una densità papillare renale più elevata. Il che induce a pensare che ci sia correlazione tra la densità delle papille renali ed il calcio immagazzinato nel rene.
Alcuni studi retrospettivi hanno inoltre riportato che una maggiore densità papillare sia associata ad una più alta probabilità di sviluppare un primo calcolo, nonché calcoli ricorrenti.
Lo studio “Cambiamenti nella densità papillare renale dopo la terapia di idratazione nel soggetto predisposto alla formazione di calcoli di calcio” condotto dalla Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli di Roma (a cura di Pietro Manuel Ferraro et all.) ha analizzato il ruolo dell’idratazione nel determinare cambiamenti della densità papillare renale.
Ai pazienti presi in esame, che avevano subito la rimozione endoscopica dei calcoli, è stato richiesto di bere almeno 2 L / giorno di acqua Rocchetta, un’acqua ipotonica, oligominerale povera di sodio e minerali e ricca di bicarbonato per almeno 12 mesi. La densità papillare renale è stata misurata con una TAC con mezzo di contrasto all’inizio e alla fine dell’anno di terapia.
Rimandiamo alla lettura completa dello studio l’approfondimento sulla metodologia di analisi e follow up dei pazienti (PER LEGGERE LO STUDIO CLICCA QUI), noi ci limiteremo in questo articolo a sottolineare la conclusione:
l’idratazione con acqua oligominerale, dopo procedure urologiche di rimozione di calcoli, è associata a una riduzione significativa della densità papillare renale.