Sai che l’estate è un periodo critico per chi soffre di coliche renali?

Quando nelle urine aumenta eccessivamente la concentrazione di alcuni sali minerali, quali calcio, acido urico, ossalato, si sviluppano i cristalli urinari. L’aggregazione di questi cristalli porta allo sviluppo dei calcoli, i quali muovendosi nell’uretra inducono, con forti dolori, la manifestazione delle coliche renali. Ed è proprio in estate che raddoppia l’incidenza di coliche renali, ma perché?

Perché in estate aumentano gli episodi di calcolosi?

Fattori climatici e stagionali (nelle regioni più calde o nella stagione estiva in regioni a clima temperato) determinano disidratazione e aumento della sudorazione, che mettono i reni maggiormente a rischio di calcolosi e coliche, poiché le urine si concentrano rendendo più facile l’aggregazione di sali minerali in cristalli.

Come accade tutto questo?

Ebbene la riduzione di volume di liquidi implica un aumento dell’osmolarità urinaria, un aumento della concentrazione di calcio e acido ossalico e una diminuzione del pH urinario.

Il rene, per mantenere un’ottimale circolazione sanguigna ed evitare gli abbassamenti di pressione, ostacola quanto più possibile le perdite di acqua. Questo comporta che, nel momento in cui non reintroduciamo liquidi persi con la sudorazione, il rene fa in modo di risparmiarli e lo fa ripristinando il volume di acqua corporea circolante, ma per farlo deve necessariamente concentrare le urine. Ecco quindi che le urine concentrate, associate ad un’eccessiva quantità di calcio nelle urine (ipercalciuria), portano alla formazione del calcolo renale.

In questo articolo vi abbiamo raccontato come il colore delle urine sia una dimostrazione dello stato di idratazione dell’organismo, infatti esse sono tanto più scure e concentrate quanto più siamo disidratati. Per questo bere la giusta quantità di acqua giornaliera, al punto da rendere le urine trasparenti, diminuisce il rischio di calcoli e coliche.

Quali sono i sintomi delle coliche renali?

Come detto, la colica renale è conseguente alla mobilizzazione del calcolo (che può avere la dimensione di un granello di sabbia o misurare qualche centimetro). Il paziente avverte un intenso dolore alla regione lombare, destra o sinistra, con irradiazione al fianco, accompagnato spesso anche da nausea e vomito.

Lungo il passaggio nell’uretere, il calcolo può causare anche un’altra serie di sintomi di intensità variabile quali:

  1. bruciore durante la minzione
  2. frequente necessità di urinare
  3. difficoltà nell’urinare
  4. urine torbide
  5. presenza di sangue nelle urine
  6. urine di cattivo odore
  7. febbre.

Si stima che le coliche renali colpiscano in media il 3% della popolazione, tra cui particolarmente a rischio sono i maschi di età compresa tra i venti ed i quarant’anni.

Quale alimentazione seguire per prevenire l’insorgenza di coliche renali?

Per prevenire la formazione dei calcoli renali è importante mantenere idratato l’organismo attraverso l’assunzione di un’adeguata quantità di acqua, in questo modo le sostanze presenti nelle urine vengono meglio diluite con minori probabilità di una loro aggregazione.

L’acqua oligominerale Rocchetta (con buon contenuto di bicarbonati, non eccessivamente povera di calcio e scarso tenore in solfati) viene rapidamente assorbita dall’apparato digerente e convogliata direttamente nei reni, dove favorisce l’eliminazione di scorie che posso contribuire alla formazione di calcoli.

È altrettanto utile ridurre il consumo di sale e di proteine animali, come carne, pesce e uova, non abusare di zuccheri ed introdurre frutta e verdura. Attenzione ad un eccesso di acido ossalico nella dieta, che si è dimostrato particolarmente dannoso, favorendo la sintesi di calcoli renali di ossalato di calcio.

Alimenti particolarmente ricchi di ossalato di calcio sono:

  • cioccolata
  • nocciole
  • bevande gassate
  • succhi di frutta
  • The
  • cavoli
  • piselli
  • asparagi
  • spinaci e bietole
  • rabarbaro
  • prezzemolo

 

Qui potete leggere alcuni suggerimenti su cosa fare in caso di colica renale.