La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul del Consiglio d’Europa) del 2011, costituisce il testo di riferimento per la definizione delle varie forme di violenza contro le donne.
L’Art. 33 descrive la Violenza psicologica come un “comportamento intenzionale mirante a compromettere seriamente l’integrità psicologica di una persona con la coercizione o le minacce”.
Violenza psicologica: come riconoscerla?
La violenza psicologica può manifestarsi nel contesto della violenza domestica e vede nella maggior parte dei casi come vittima la donna; include la violenza psicologica esercitata all’interno della famiglia o del nucleo familiare da ex o attuali coniugi o partner, pur potendosi registrare anche in altri contesti, ad esempio sul posto di lavoro o nell’ambiente scolastico.
Vi sono varie forme attraverso le quali vengono esercitate le aggressioni psicologiche: le minacce e le intimidazioni, gli attacchi alla proprietà e ad oggetti, le umiliazioni, l’isolamento, le vessazioni economiche, il controllo.
La violenza psicologica ha inizio con atteggiamenti di prepotenza e prevaricazione, che non vengono immediatamente riconosciuti come tali e che possono evolvere in intimidazioni, minacce di lesioni, abbandono o vendetta, svalutazioni, ricatti anche attraverso i figli. Comprende tutti quei comportamenti che ledono la dignità e l’identità della donna, mirano a svalutare la persona, ponendola in una condizione di sottomissione e provocando malessere emotivo e psicologico. È una violenza trasversale a tutte le altre forme di violenza. Non provoca effetti evidenti, ma il controllo esercitato limita e condiziona l’esercizio della propria libertà, dei propri comportamenti, dei propri progetti e desideri. Tra le conseguenze della violenza psicologica ricorre uno stato di costante paura accompagnato da un senso di impotenza, profonda solitudine, colpevolizzazione e cambiamento delle proprie abitudini di vita.
Violenza psicologica: come affrontarla?
Conoscere che cos’è e come si manifesta la violenza psicologica è utile per prendere consapevolezza della propria situazione e non ricondurla ad una condizione di normalità all’interno della relazione. Quando si ha la percezione di essere vittima di violenza psicologica è fondamentale e necessario parlarne con qualcuno, chiedere aiuto, superando la paura e il pensiero di essere sole.
Riconoscerne l’esistenza è determinante anche per chi teme che una persona vicina la subisca, così da avere una giusta chiave di lettura e strumenti per aiutarla.
La via d’uscita da una condizione di violenza non può e non deve essere un problema solo di chi ne è vittima ma deve diventare un obiettivo prioritario e comune di un’intera collettività.
È importante che le Istituzioni si impegnino costantemente nella prevenzione e nella sensibilizzazione attraverso politiche di genere volte a promuovere la parità, il rispetto e che garantiscano supporto e protezione concreta alle donne vittime di violenza.
Garantiamo il nostro impegno per promuovere con la comunicazione, un messaggio di sostegno forte e chiaro ma anche con la presenza e l’aiuto concreto del “Progetto Autonomia”.
Perché noi siamo al fianco delle donne, per davvero.